“I PROMESSI SPOSI – AMORE E PROVVIDENZA”: quando un matrimonio non sa da fare, né domani e né mai.




Nell’anniversario della nascita di Alessandro Manzoni, “Poetica Produzioni” festeggia i suoi dieci anni di vita mettendo in scena l’applauditissimo musical dal titolo “I Promessi Sposi – Amore e Provvidenza”, Teatro Metropolitan di Catania, il 7 marzo c.a.

l capolavoro manzoniano rivive sulla scena del Teatro Metropolitan di Catania e rivive in musica, in tutta la sua poesia ed amarezza, nell’exploit di balletti eseguiti da bravissimi performer.

Alessandro Manzoni impiegò una vita ad ultimare il suo più grande lavoro per il quale viene ricordato principalmente. Ben tre furono i titolo che ad esso diede: da “Fermo e Lucia” a “Gli sposi promessi” fino a giungere all’attuale e definitivo “I Promessi Sposi”.

La chiave di lettura di “Poetica produzioni” è morbida, godibile e da un senso di grandiosità che avvolge il pubblico scaturendo applausi ripetuti ad ogni scena rappresentata.

Una massiccia presenza di spettatori, un tappeto fitto di persone partecipi ed attentissimi, un cast di tutto rispetto e di grande bravura, nei loro ruoli:

Giorgia Morana – LUCIA, Bruno Gatto – RENZO, Alice Ferlito – AGNESE, Carmelo Gerbaro – DON RODRIGO, Emanuele Puglia – L’INNOMINATO, Franco Colaiemma – DON ABBONDIO, Filippo Brazzaventre – FRA CRISTOFORO/ CARDINALE BORROMEO, Grace Previti – GERTRUDE, Ketty Governali – PERPETUA, Francesca Pulvirenti – MADRE DI CECILIA, Alessandro Chiaramonte – GRISO/EGIDIO.

E poi il fantastico ensamble: Claudia Calanna, Martina Calcagno, Alessandro Caramma, Noemi Carpinato, Francesca Coppolino,‬ Lorenzo Cristofaro, Alba Donsì, Ambra Ferrara, Ilenia Giuffrida, Andrea Grasso, Elisa Laudani, Fausto Monteforte, Tony Pisasale, Vincenzo Privitera, Renato Sanfilippo.

L’attenta regia di questo piccolo colossal è di Alessandro Incognitoo, regia associata di Gisella Calì, le coreografie sono di Erika Spagnolo, gli adeguati costumi di Rosy Bellomia, la direzione musicale di Lilla Costarelli, le originali ed efficacissime scenografie di Artefatto Allestimenti Gaetano Tropea, Video mapping Andrea Ardizzone, trucco ed acconciature Alfredo Danese, l’Ufficio Stampa di Elisa Guccione.

“I Promessi Sposi – Amore e Provvidenza” ripercorre tutti i momenti salienti e, attraverso il canto, permette la conoscenza dei personaggi ad essi legati, delle intrigate vicissitudini dei due protagonisti, Renzo Tramaglino e Lucia Mondella ai quali un vile signorotto non permette il coronamento del loro sogno d’amore.

Tutti gli attori in scena sono stati all’altezza del ruolo ricoperto: Carmelo Gerbaro, ancora fresco del successo avuto nel ruolo di Dracula dell’omonimo musical anch’esso prodotto da “Poetica Produzioni”, porta in scena un Don Rodrigo sbruffone e prepotente, in modo egregio e con la giusta alterigia; il pauroso e accondiscendente Don Abbondio è ben caratterizzato dalla grande esperienza e professionalità di Franco Colaiemma.

Toccante ed intensissima la scena della madre di Cecilia (Scendeva dalla soglia d’uno di quegli usci, e veniva verso il convoglio, una donna, il cui aspetto annunciava una giovinezza avanzata, ma non trascorsa..) che reca volto ed anima dell’attrice Francesca Pulvirenti.

“Dio, Dio, Dio, chi è questo Dio?”, grida l’Innominato a Lucia e poi al Cardinale Federico Borromeo. Nel ruolo dell’Innominato un sempre adeguato e convincente Emanuele Puglia.

Un lavoro corale tratto da un libro che, da una storia “verosimile” trae il pretesto per raccontarne tante altre relative ai singoli personaggi in scena come la Monaca di Monza (Gertrude – la Signora) e Fra Cristoforo.

Apprezzabile il lavoro di sintesi condotto estrapolando le parti più salienti e significative del romanzo.

Un grande sforzo organizzativo fatto con impegno e dedizione dove, l’amore per il vero teatro, trasuda da ogni singolo elemento.

Ci aspettavamo la pioggia finale che spazza via i segni nefasti della peste a Milano ma, in compenso, è scesa una pioggia di applausi meritatissimi.

Foto di gruppo sulla scena con alle spalle il luccichio di torce dei cellulari degli spettatori: un quadretto molto romantico per onorare il trionfo dell’amore.

Ma noi uomini siam in generale fatti così: ci rivoltiamo sdegnati e furiosi contro i mali mezzani, e ci curviamo in silenzio sotto gli estremi; sopportiamo, non rassegnati, ma stupidi, il colmo di ciò che da principio avevamo chiamato insopportabile. (Alessandro Manzoni)

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