La quarta giornata 6 Nazioni 2025

Si comincia il venerdì con la nazionale under 20. C’è bisogno di una reazione di orgoglio dopo la batosta tremenda subita in casa dalla Francia. Anche perché di fronte c’è l’Inghilterra, attualmente prima in classifica, capace di sconfiggere proprio quella Francia che ci ha massacrati nel precedente turno. La nostra partenza è encomiabile. Ci portiamo in vantaggio con Faissal, oggi devastante, capace di intercettare il calcio alto di Celi per proseguire la sua corsa verso la meta. La reazione inglese è fisica e furiosa e porta subito al pareggio di Timmins. Gli azzurri si riportano avanti con una meta meravigliosa ancora di Faissal. La sua corsa è accesa da uno splendido sottomano di Fasti, slalom incredibile tra 7, 8 avversari e guizzo in meta. Da vedere, rivedere, conservare. Bravissimi! Ancora una volta l’Inghilterra reagisce immediatamente con un uno-due che può far male. Ma l’Italia resta in scia anche nel secondo tempo, facendo perdere un po’ di certezze agli avversari, piuttosto fallosi (arriva anche un giallo). Meta di Casartelli in pregevole accelerazione ma ancora una volta ci vogliono pochi secondi per la replica inglese, partita da un errore di handling dello stesso Casartelli. Al 77° azione strepitosa di Drago, che sfonda il muro inglese con un esaltante mix di agilità e forza fisica, regalandoci il punto di bonus. Purtroppo ancora una volta la risposta inglese è troppo facile. Finisce 33-24.

Irlanda-Francia inaugura la quarta giornata delle nazionali maggiori. James Lowe si fa male durante il riscaldamento e non è una perdita da poco. Dominio territoriale irlandese nei primi 20 minuti ma è una supremazia sterile, soprattutto per merito di una Francia concentrata che sembra remissiva. In realtà è solo in attesa del momento giusto per mordere la preda. E infatti arriva prima la meta di Dupont, annullata per un in avanti; e poi quella di Bielle-Biarrey servito dallo stesso Dupont. Nel mezzo un giallo grave e stupido per un anti-gioco senza senso di Mc Carty (strattonamento senza palla). Al 28° si infortuna Dupont e la partita, dopo i piazzati di Prendergast e Ramos e la meta in drive di Sheehan a inizio ripresa, sembra cambiare volto. Ma non è così. Al 50° un giallo a Nash per placcaggio alto e la contemporanea meta di Boudehent danno lo strappo decisivo alla partita. La Francia è in scioltezza e segna ancora con Bielle-Biarrey, col subentrato Jegou e con Penoud dopo un intercetto sanguinoso di Ramos all’interno dei propri 22. Reazione d’orgoglio irlandese con Healy e Conan che rendono meno pesante il punteggio. Risultato finale: 27-42. Francia ad un passo dal titolo.

Scozia-Galles, nel 1° tempo, sembra senza storia. Finn Russell torna alle sue consuete percentuali al piede e la sua regia è illuminante. La velocità di Kinghorn, Darcy Graham, Jordan e Van der Merwe fa il resto. Insomma, per usare la metafora di Vittorio Munari, è un concerto di violini che porta in meta Kinghorn in tuffo, poi è il turno di Jordan che sfrutta una bellissima palla offertagli da Hugh Jones. Meta gallese grazie ad un’invenzione di Anscombe che con un calcio porta l’ovale sui 22 scozzesi sfruttando la corsa di Murray che schiaccia. Ancora Scozia con Darcy Graham. Al 32° sembra davvero notte fonda per i gallesi. Prima John si prende un giallo per un intervento di piede tanto goffo quanto sconsiderato. Poi la difesa fa un gran pasticcio e Jordan ne approfitta. Segna ancora Kinghorn. Partita finita? Sì, se in campo non ci fosse la Scozia; che spesso, per riprendere la metafora di Munari, alterna i violini alle motoseghe. Lascia del tutto campo ai dragoni che rimettono incredibilmente in discussione il risultato. Mete di Thomas, Terry Williams, Faletau (annullata per un precedente salto di Murray ad evitare il placcaggio). A tempo scaduto è Llewellyn a regalare il doppio punto di bonus al Galles (1 difensivo + 1 offensivo). Termina 35-29.

Inghilterra-Italia, a livello di atteggiamento, è purtroppo un replay del turno scorso. 1° tempo combattivo ed equilibrato; 2° tempo da dimenticare. Nella prima parte della partita gli azzurri rispondono colpo su colpo. Dopo la meta di Willis, Capuozzo raccoglie il rimbalzo da un bel calcio a seguire di Ioane e realizza. Arriva la meta di Freeman (lanciato da Daly con un bel calcio utilizzando l’esterno del piede) ma Ross Vintcent mette a frutto una bella azione in velocità di Capuozzo. Con il 100% delle trasformazioni il punteggio è 14-14. Ancora l’Inghilterra avanti con la meta di Sleightholme; un piazzato di Garbisi ci fa chiudere la frazione sul 21-17. Il 2° tempo è un monologo inglese. Sfiducia? Crollo fisico e quindi di lucidità? Fragilità mentale? Semplice inferiorità tecnica? Le domande che ci poniamo sono le stesse della precedente giornata. Non è che gli azzurri non ci provino, anche nella ripresa. Ma senza il sangue agli occhi e senza crederci veramente. Unica fiammata l’azione dirompente, orgogliosa, incisiva di Ziliani, dalla quale scaturisce la meta di Menoncello che ci illude, per un attimo, di poter raggiungere quanto meno un punto di bonus offensivo. Purtroppo questo non accade. Finisce 47-24.   

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