La seconda giornata comincia con sensazioni diametralmente opposte alla settimana scorsa. Questa volta sono gli azzurrini a darci una cocente delusione. La vittoria sfuma negli ultimi secondi. Prima Faissal, dopo una notevole iniziativa personale al piede, si fa sfuggire la palla in piena area di meta avversaria. Poi Fasti calcia fuori di pochi centimetri il piazzato decisivo a tempo scaduto. Comunque la squadra c’è, ha notevoli potenzialità ma anche molti margini di miglioramento.
L’indomani tocca alle nazionali maggiori e l’Italia riesce a battere il Galles per 22-15. Piove a dirotto all’Olimpico di Roma e la scelta obbligata è un gioco sporco in umiltà, lucidità e pazienza. L’Italia rischia solo ad inizio match facendosi trovare scoperta. Fortunatamente Josh Adams non riesce a controllare la palla a pochi metri dalla linea di meta. Partita in equilibrio, con un piazzato per parte, fino al 20°, quando Paolo Garbisi, forte di un vantaggio, disorienta gli avversari con una finta e inventa un delizioso calcetto verso l’angolo destro, Capuozzo si fionda velocissimo e in tuffo schiaccia. Allan realizza da posizione molto angolata. Altra punizione di Allan e si va al riposo sul 13-3. Gli azzurri affrontano il secondo tempo con lo stesso piglio, conducono nel punteggio, portano i gallesi alla fallosità ma sbagliano 3 piazzati (2 con Allan ed 1 con Page-Relo). Con altre 3 punizioni trasformate si tengono a distanza di sicurezza ma il Galles ha un finale di orgoglio che ci mette un po’ paura. Prima Wainwright realizza una meta dopo un’azione in drive, poi l’arbitro ammonisce giustamente 2 azzurri e assegna una meta tecnica ai nostri avversari. C’è da soffrire ma Zuliani ci toglie le castagne dal fuoco con un turn-over preziosissimo che ci consente di portare a casa la vittoria.
Nella seconda partita si affrontano Inghilterra e Francia. Le squadre inizialmente si studiano e fanno fatica a segnare. Il grande equilibrio è interrotto soltanto al 20° quando Dupont crea lo spazio in velocità, effettua un passaggio all’interno per l’accorrente Penaud che con un calcetto attiva la corsa di Bielle-Biarrey per la prima meta. La risposta inglese è immediata. Trascorrono appena 5 minuti e Lawrence pareggia i conti. Nel secondo tempo i botta e risposta sono continui ed emozionanti. La Francia si porta avanti con due piazzati di Ramos ma subito dopo Freeman raccoglie un calcio alto di Fin Smith vincendo la contesa aerea con l’avversario e schiaccia oltre la linea. La Francia resta avanti nel punteggio per la mancata trasformazione di Marcus Smith e incrementa il vantaggio con una meta di Penaud. L’Inghilterra ribalta la situazione con Baxter, a segno dopo vari pick and go. I transalpini si riportano sotto ancora con la velocità di Bielle-Barrey per la meta dell’ennesimo sorpasso. E potrebbe essere un colpo decisivo perché mancano appena 5 minuti; ma un turn-over a un minuto dalla fine consente agli inglesi di riportarsi in zona “rossa” avversaria e sull’azione seguente è Daly a trovare il varco giusto per il trionfo, suggellato dalla trasformazione di Fin Smith. Finisce 26-25. Una partita certamente godibilissima per ciò che riguarda l’incertezza, l’equilibrio, i ribaltamenti di fronte ed i colpi di scena; ma al tempo stesso pienissima di errori di handling e al piede e questo sorprende sempre a questi livelli, soprattutto per quanto riguarda i quotatissimi francesi.
Scozia-Irlanda chiude la seconda giornata. Il gap tra le due squadre è evidente sin dall’inizio. Già all’8° minuto Nash chiude una bella azione in velocità partita da touche al lato opposto del campo. Una Scozia sfortunatissima perde due pilastri a metà 1° tempo per uno scontro fortuito tra i suoi Finn Russell e Darcey Graham. Ne approfitta la squadra ospite che va ancora in meta con Doris. La Scozia prova a metterci l’orgoglio, va in meta con un tuffo spettacolare di Van der Merwe ispirato da un sottomano splendido di McDowell e, dopo due piazzati di Kinghorn, si porta sotto break. Ma è solo una parentesi nel dominio irlandese. Le punizioni di Prendergast (oggi quasi infallibile dalla piazzola) e le mete di Lowe e Conan rimettono i puntini sulle i. Con la meta scozzese di White (trasformata da Kinghorn) si conclude la sfida: 18-32.