“L’anima e il volto” nella concezione pittorica di Emanuele Bellio

Uno scambio di sguardi non solo fra i numerosi presenti ma anche fra i volti che spiccano dalle tele, quasi a bucarle. Un palpito di visi che sfuggono alle pose statiche e prediligono la spontaneità, unici protagonisti luminosi rispetto agli sfondi bui o indefiniti. Occhi grandi che, se ti fissano, paiono leggerti dentro con limpida trasparenza, tipica dei bambini. I colori si fanno più accesi nelle nature morte, il cui realismo e ricerca del dettaglio fanno percepire i profumi ed i sapori dei frutti ritratti.

Tutto questo è rappresentato ne “L’anima e il volto”, titolo assolutamente azzeccato, della personale di Emanuele Bellio, inaugurata domenica 26 maggio presso il Centro Studi Feliciano Rossitto di Ragusa. A fare gli onori di casa, l’On. Giorgio Chessari, Presidente del Centro, che di Bellio ha evidenziato la formazione nella scuola dei Maestri Salvatore Ferma e Angelo Campo, fra cui quest’ultimo è stato uno dei fondatori storici del Centro Studi Feliciano Rossitto. La Professoressa Maria Antonietta Vitale, consorte dell’autore, ha rilevato come “l’incontro è stato dedicato alla cultura che dovrebbe essere non elitaria ma uno strumento personale che ci permette di agire liberamente. Arte che parte dall’intimo, dall’interiorità. Comunicazione fra l’individuo e gli altri, il volto come espressione dell’anima”. L’intervento del Professore Salvatore Parlagreco si è focalizzato, invece, sull’aspetto prettamente tecnico e contenutistico delle opere esposte. “Un viaggio sul ritratto e non solo, questa mostra che si divide in due sezioni: la ritrattistica e la natura morta. Nei ritratti c’è la storia della crescita artistica e umana di Emanuele Bellio che tende alla ricerca della perfezione. Nei ritratti coglie i sentimenti delle persone che raffigura nelle loro disparate emozioni. Nelle nature morte porta ai primi esperimenti morandiani, quelli più affini a lui, e lo fa con diverse tecniche: oli, pastelli, acquerelli”. Fra gli intervenuti, anche lo storico e critico d’arte Paolo Nifosì: “Dentro il panorama di quanto vediamo nella nostra area, Bellio si è smarcato, ha scelto il ritratto e la natura morta che in tante mostre non troviamo. La sua è un’autonomia. Nella chiarezza del disegno e nel ritratto vi è la storia dell’arte nel tempo”. Nella parte finale dell’incontro, è intervenuto lo stesso autore che, oltre a porgere i ringraziamenti agli organizzatori della mostra ed ai presenti, ha espressamente affermato: “La pittura non mi dà da vivere e questo mi rende libero dalla committenza; quindi, esprimo quello che è lo spirito del nostro tempo”. Subito dopo ha donato all’On. Giorgio Chessari un ritratto da lui stesso eseguito. L’evento è stato animato dalle musiche dei 4Keys. Le foto sono di Antonella Vindigni

La mostra è visitabile tutti i giorni dal 26 maggio al 9 giugno 2024. Apertura 10:00 – 12:30 e 17:30 – 20:00. Domenica 17:30 – 20:00

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *