Enrico Foti, in corsa per il Rettorato dell’Ateneo catanese

«Una candidatura su dieci punti programmatici
correlati all’esigenza di consolidare la centralità
dello studente-persona, indispensabile per la

crescita del territorio siciliano»

All’Università di Catania, il prof. Enrico Foti concorre alla carica di Rettore per il sessennio
2025/2031. Figura di spicco nel panorama accademico internazionale, eccellente conoscitore
della gestione universitaria, Enrico Foti è uno studioso, un professore di idraulica, un
ingegnere dell’acqua. Ha sempre condotto la propria attività di studio e di ricerca,
impiegando le metodologie e i risultati al servizio di problematiche concrete poste dalla
realizzazione di grandi opere pubbliche nonché delle necessità del territorio e della collettività,
sottopostegli nell’ambito dei molteplici incarichi di consulenza ricevuti (sia da
amministrazioni pubbliche, sia da privati) e che hanno dato luogo anche a importanti
occasioni di formazione per i propri studenti, in un circolo virtuoso in cui ricerca, ricerca
applicata, formazione e servizio alla collettività, si alimentano continuamente e
reciprocamente.
Dal 2009 al 2013 è stato eletto direttore del DICA – Dipartimento Ingegneria Civile e
Ambientale – e contestualmente alla carica di senatore accademico nonché alla carica di
rappresentante dei Direttori di Dipartimento nel Comitato di Gestione di Ateneo.
Successivamente, dal 2014 al 2022, è stato eletto (per due mandati consecutivi) Direttore del
DICAR – Dipartimento Ingegneria Civile e Architettura (nato dalla fusione del precedente
Dipartimento di ingegneria Civile e Ambientale con il Dipartimento di Architettura e
Urbanistica)”. Innovazione, strategia, gestione e operatività hanno distinto una brillante
azione manageriale (incessante e condivisa) che, distinguendosi per coinvolgimento,
valorizzazione, motivazione e responsabilizzazione, continua, tutt’oggi, a rappresentare un
esempio in termini di singolarità ed efficacia.
Tra i prestigiosi incarichi di consulenza, citiamo, tutt’ora in corso, quello di collaudatore
della Diga Foranea di Genova, il più grande intervento di potenziamento della portualità
italiana e la diga più profonda d’Europa, un’opera unica al mondo per complessità,
dimensioni, ricadute positive sulla città di Genova quale hub logistico per il commercio in
Europa e sul sistema paese. Dall’espletamento degli incarichi di consulenza, il prof. Foti, per

un verso ha prestato la propria expertise scientifica a servizio della collettività, per l’altro,
dagli stessi, ha sempre tratto nuovi spunti di indagine, sfociati in nuovi progetti di ricerca e
pubblicazioni scientifiche condivise con la stessa Unict.
Altresì, ricordiamo: nel 2010, su incarico del governo di Dubai, la consulenza in ordine alla
qualità e al flusso delle acque del Business Bay Canal di Dubai; nel 2016, l’essere stato
consulente della società Systematica srl per la realizzazione del porto di Gaza nell’ambito del
progetto del piano di trasporti della Palestina “Road and Transportation Master Plan of West
Bank and Gaza Strip” (denotando attenzione professionale verso lo sviluppo globale); negli
anni 2015-2017, l’incarico di consulente dei commissari straordinari del MoSE di Venezia:
la più grande opera idraulico-marittima del mondo, seconda solo al canale di Panama. Da
questa esperienza, oltre all’interessante produzione scientifica, è nata una collaborazione
stabile con il MIT di Boston.
«Nell’auspicare uno svolgimento sereno e trasparente della competizione elettorale, in cui a
ciascun componente della Comunità universitaria possa e debba essere assicurata la necessaria,
piena e totale serenità di esprimere il proprio voto, in funzione del modello di università che
senta più congeniale alle proprie esigenze tra quelli proposti dai vari candidati; il mio
messaggio è di guardare anche alla storia personale, alla esperienza accademica e gestionale dei
singoli candidati, oltre che ai programmi, scegliendo di conseguenza e secondo coscienza.
Colgo altresì l’occasione per rinnovare calorosamente l’auspicio che venga assicurata la par
condicio tra i candidati e che venga osservato (almeno) quest’ultimo “bimestre bianco”, che ci
separa dalle date fissate per le elezioni, da parte di chi ricopre ruoli, sia centrali che periferici, di
rilievo istituzionale. Rammento, infatti, per esempio, che la permanenza dei candidati nelle
funzioni gestorie insite nelle deleghe, ovvero in altre cariche di vertice, determina
(inevitabilmente) effetti distorsivi sulla competizione elettorale, mentre invece, ribadiamo,
occorre garantire all’elettorato una serena, libera e consapevole espressione del voto»,
sottolinea Foti.
Una candidatura, quella del prof. Enrico Foti, focalizzata su dieci punti programmatici la
cui essenza è correlata alla esigenza di recuperare e/o potenziare innanzitutto la centralità
dello studente.
I 10 punti programmatici del prof. Enrico Foti:

  1. Studiare e lavorare in Sicilia: rapporti sinergici con istituzioni, enti, imprese, corpi
    intermedi e mass media per lo sviluppo del territorio. Cooperazione – e non
    competizione – con gli altri atenei siciliani e italiani, anche nel contesto CRUS e CRUI;
  2. Dallo studente-numero allo studente-persona. Orientamento formativo, qualità
    dell’apprendimento, anche con potenziamento delle esperienze internazionali, diritto allo
    studio e job placement;
  3. Non esiste didattica di qualità senza ricerca di qualità: supporto e potenziamento
    dell’attività scientifica. Soluzioni al problema del precariato dei ricercatori.
    Programmazione delle carriere dei docenti e sviluppo armonico dei settori scientifico-
    disciplinari.
  4. Un’efficiente macchina organizzativa. Valorizzare e gratificare il personale tecnico-
    amministrativo. Retribuzione, progressioni, formazione e welfare aziendale.
  5. Semplificazioni delle procedure amministrative e snellimento burocratico.
  6. Programmazione e politiche di terza missione. Sostenibilità. Premialità.
  7. Ruolo centrale dei docenti universitari nelle aziende sanitarie.
  8. ⁠Rilancio delle sedi decentrate, nell’ambito di un progetto organico, che favorisca
    una più significativa ricaduta economico-culturale per il territorio di riferimento.
  9. Promozione di un ambiente inclusivo, parità di genere e abbattimento di ogni
    barriera.
  10. ⁠Una governance partecipata e processi decisionali trasparenti. In quest’ottica
    dico sin d’ora, con riguardo alla carica di Direttore Generale dell’Ateneo, fondamentale
    e strategica per il rilancio dell’università, che è mio fermo intento proporne la scelta tra il
    personale interno, di comprovate capacità e competenza, che non abbia mai ricoperto la
    carica in precedenza.
    «Gli studenti vanno incentivati non solo a studiare ma anche a crescere nell’ateneo, a vivere
    l’ateneo, gli spazi dell’ateneo, il confronto all’interno della loro comunità di ateneo e il
    confronto con la comunità internazionale degli studenti. Ciò richiede una attenzione costante
    verso le loro esigenze di formazione, di crescita e di logistica organizzativa, essi sono i primi
    fruitori dei servizi universitari, primo fra tutti la formazione, senza di loro Unict non avrebbe
    ragione di esistere nel senso che anche una eccellente attività di ricerca sganciata dalla didattica
    e dalla formazione resterebbe priva di senso, poiché ciò che ontologicamente caratterizza
    l’università è proprio il binomio didattica-ricerca, diversamente avremmo semplicemente un
    centro di ricerca. Gli studenti sono la linfa del nostro tessuto sociale e il futuro della nostra
    difficile società contemporanea è nelle loro mani. È fondamentale puntare allo studente non
    più numero ma persona, offrendogli una formazione che lo proietti nella comunità
    internazionale ma che al contempo gli consenta di continuare a formarsi adeguatamente nella
    nostra università e di trovare opportunità di lavoro sul nostro territorio: un prezioso
    investimento che restituisca crescita al territorio siciliano», dichiara Foti.
    «Tengo, altresì a precisare che, avendo intercettato sui social un’esigenza assolutamente
    legittima qual è quella di avere la disponibilità delle aule studio al di fuori e al di là degli
    orari attualmente previsti, mi sento di impegnarmi sinora, ove fossi eletto, per venire incontro
    a queste vostre esigenze. Sono, infatti, persuaso che avere la disponibilità di aule in orari
    serali o notturni e nei fine settimana sia un’esigenza assoluta – soprattutto – per gli studenti
    fuori sede, che molte volte non dispongono di spazi adeguati nella loro residenza provvisoria,
    ma anche, ovviamente, per gli studenti di Catania, essendo le aule studio anche preziosi
    luoghi di aggregazione. Partirei con un programma sperimentale, con aule studio aperte in
    luoghi strategici dei diversi poli universitari e poi, via via, in funzione della vostra risposta,
    potremo ampliare, allargare, questo programma. Vi chiedo di approfondire questa esigenza, così
    come altre che potrebbero emergere, contattandomi attraverso il sito del DICAR o attraverso i
    social. Tutto ciò peraltro, tengo a ribadirlo, rientra pienamente in quello che è il motto del mio
    programma: passare da una visione dello studente come numero ad una visione dello
    studente come persona, avendo al centro della mia azione le sue esigenze», aggiunge Foti.
     Università di Catania: potenzialità, prospettive e auspici per il futuro.
    «Vedo innanzitutto una università in crescita e pronta alla sfida che la attende, a giocare il ruolo
    di una istituzione che sia punto di riferimento sul territorio siciliano, ma anche un punto di

riferimento nazionale e internazionale, quindi pronta a confrontarsi con gli altri atenei d’Italia e
con gli organi e uffici ministeriali, in un momento in cui il sistema universitario nazionale è
chiamato a confrontarsi con le recenti politiche governative in materia di Università pubblica ed
è messo in difficoltà dalla scarsa valorizzazione dei finanziamenti PNRR, nonché
dall’incombente denatalità, che affliggerà a breve anche gli atenei (soprattutto quelli
meridionali) e che si accompagna a una riduzione della platea giovanile interessata a proseguire
i suoi studi nel contesto accademico. Auspico una università coesa e in crescita, tanto da
realizzare le potenzialità di cui indubbiamente dispone, quale punto di snodo della formazione e
della ricerca al centro del mediterraneo, capace di attrarre studenti dall’Europa continentale e
dai paesi mediterranei e allo stesso tempo di offrire ai nostri studenti occasioni di esperienze
formative internazionali».
 La prima azione (immediata e risoluta) in caso di elezione.
«In aderenza agli obbiettivi fondamentali che mi sono posto, la prima azione risoluta sarà per
gli studenti. Innanzitutto attraverso l’immediato avvio di una revisione dell’offerta formativa per
meglio rispondere alle esigenze di formazione avanzata dei nostri studenti, in linea anche con le
aspettative e le richieste del territorio; quindi attraverso il rilancio del prestigio dell’ateneo su
scala regionale, nazionale e internazionale, per meglio valorizzare i titoli di studio conseguiti
dai nostri studenti e l’impegno didattico-scientifico dei colleghi della docenza; il rilancio
immediato di trasparenza e partecipazione, con regolari assemblee di ateneo e con la
pubblicazione online di tutti gli atti emanati dagli organi collegiali, a partire dai documenti
relativi alle spese e al bilancio. In buona sostanza, pronto e risoluto a ricostruire l’ateneo
catanese “a vetri”, dai quali possa trasparire una gestione virtuosa ed efficace, che restituisca
fiducia agli studenti, alla comunità universitaria tutta e alla stessa città di Catania», conclude il prof. Enrico Foti.

Ufficio stampa
dott.ssa Grazia Calanna

PR – Titolare 4Press
dott.ssa Elisa Toscano

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