Il torneo 2025 offre molti motivi di interesse, soprattutto in previsione del campionato
mondiale che si svolgerà proprio nell’anno in corso. Analizziamo il cammino dell’Italia.
La prima partita delle azzurre è fuori casa con l’Inghilterra, n° 1 del ranking mondiale. Non
ci si aspetta la vittoria ma certamente una prestazione di personalità come la squadra
italiana ci ha fatto vedere negli ultimi anni. Purtroppo invece c’è in noi tanta tensione,
commettiamo tanti errori alla mano, la touche è un disastro, in mischia le inglesi ci
sovrastano. Insomma pomeriggio amaro, ad esclusione della meta di Sgorbini, che
finalizza una mischia avanzante. Fine primo tempo 33-5.
Nel secondo tempo le padrone di casa tolgono un po’ il piede dall’acceleratore e noi siamo
più convincenti. L’ingresso della mediana di mischia Alia Bitonci dà più ritmo e precisione
alle nostre azioni, segniamo un’altra meta sempre con Sgorbini ma viene annullata per un
posizionamento irregolare di Veronese in maul. Subiamo una sola meta sul finale.
Finisce 38-5. Nelle altre sfide della prima giornata la Francia vince in Irlanda 15-27 e la
Scozia batte il Galles 24-21.
La seconda giornata prevede Italia-Irlanda. La prestazione è molto deludente. L’Irlanda,
seppur non trascendentale, si mostra superiore in ogni fase di gioco. L’immediato giallo a
Fedrighi (per placcaggio alto) di certo non semplifica le cose. Nessun uso del piede, errori
di handling in quantità nonostante la giornata asciutta e assolata. Insomma un vero
disastro. La meta azzurra arriva ad opera di Stefan, abile a prendere palla da mischia e
andare in meta dopo una corsa di 20 metri.
Il 2° tempo è purtroppo sulla stessa lunghezza d’onda. Unica prestazione di livello è quella
di Beatrice Rigoni che realizza e trasforma la seconda meta mostrando una pregevole
reattività: subìto un placcaggio, riesce a lasciare il pallone, rialzandosi quel tanto che gli
consente di effettuare una torsione su se stessa e schiacciare l’ovale. Complimenti. Ma è
poco per contrastare l’Irlanda, che pure avevamo battuto fuori casa nella scorsa edizione.
Il punteggio finale è impietoso: 12-54. Fa male vedere le italiane travolte così, non ce lo
aspettavamo.
Gli altri risultati di giornata:
Francia-Scozia 38-15; Galles-Inghilterra 12-67
La terza giornata finalmente ci sorride. Si gioca in Scozia e, dopo un inizio contratto, nel
quale subiamo una meta cercata con pregevole ostinazione da Rollie, saliamo in cattedra
macinando chilometri palla in mano. Unico neo di giornata la piazzola (nessuna
trasformazione effettuata e quando troviamo i pali l’arbitro non la convalida per scadenza
del tempo, il cosiddetto “shot clock” ). Intorno al 20° è Sgorbini la protagonista assoluta.
Prima mette le mani nel breakdown guadagnando la punizione; poi, nell’azione
conseguente, si tuffa in meta. Trascorrono 6 minuti ed è Muzzo, dopo una serie di offload,
a ricevere palla e segnare. Resistiamo con coraggio al ritorno delle nostre avversarie e
chiudiamo la prima frazione in vantaggio.
Nel 2° tempo le scozzesi si buttano in avanti e trovano con Gallagher la meta del
controsorpasso in seguito ad una touche furba nella quale viene finto efficacemente un
blocco di salto. Il minuto 55 è uno spartiacque decisivo. Prima Ostuni Minuzzi scambia con
Muzzo che le restituisce l’ovale per la corsa in meta. Poi un giallo a Thomson (placcaggio
alto) ci lascia in superiorità numerica. Al 65° troviamo un’altra meta con Alyssa D’Inca che
conclude un’azione in velocità innescata da Muzzo. La Scozia si butta in avanti con
veemenza ma la nostra difesa è splendida. Capitoliamo solo al 73° (segnatura di McGhie)
ma c’è ancora un piccolo vantaggio da proteggere a pochi minuti dalla fine. A questo
punto abbiamo il grande merito di non disunirci e di non pensare troppo al tempo rimasto

speculando su di esso. Infatti continuiamo a fare il nostro gioco e anche quando potremmo
piazzare una punizione comoda preferiamo la mischia (nella quale abbiamo più
brillantezza). Ostuni Minuzzi passa a Muzzo (player of the match) che suggella il trionfo
azzurro. È il 17-25 finale, una meritata boccata di ossigeno per l’Italia femminile che può
guardare con maggiore fiducia al proseguo del torneo.
Risultati delle altre partite: Irlanda-Inghilterra 5-49; Francia-Galles 42-12
La quarta giornata prevede Italia-Francia. Il nostro inizio partita è distratto. Dopo poco più
di un minuto, a causa di un in avanti, causiamo una mischia in zona centrale che le
francesi sfruttano aprendo il gioco a destra per la prima meta. L’Italia pian piano prende
fiducia basandosi su due punti di forza: touche e drive. In più, senza nulla togliere
all’ottima Stefan, la giovanissima mediana di mischia Bitonci è una grande risorsa, ricca di
inventiva e ritmo di gioco. A chiudere la sinfonia il piede di Sillari, oggi infallibile. Vecchini
va a segno sfruttando un drive efficace; Muzzo va in meta dopo diversi pick and go delle
compagne; la Francia risponde con Bourgois; punizione in mezzo ai pali di Sillari e poi
meta di Turani, ancora da maul avanzante. Si chiude il 1° tempo con l’Italia in vantaggio.
Nel 2° tempo le nostre avversarie accorciano con una punizione di Bourgeois. Al 50° la
nostra difesa è mostruosa, di altissimo livello e ci salviamo dall’insistita azione transalpina.
3 minuti più tardi, però, paghiamo un’ingenuità di Ostuni Minuzzi che non se la sente di
annullare in area di meta una palla lunga francese e, così facendo, subiamo il ritorno delle
nostre avversarie che segnano con Menager. Avvertiamo una comprensibile stanchezza
ma restiamo pienamente in partita fino a 3 minuti dalla fine. Due mete delle nostre
avversarie mettono la parola fine ad una partita molto combattuta e per certi versi epica.
Specialmente se teniamo nella dovuta considerazione il livello della Francia. Finisce 21-
34.
Gli altri risultati di giornata: Galles-Irlanda 14-40; Inghilterra-Scozia 59-7
Nell’ultima giornata c’è Italia-Galles, che viene rinviata a domenica per i funerali di Papa
Francesco.
Già si sa che L’Inghilterra ha ancora una volta vinto il torneo (mai in discussione ma con il
brivido finale di una Francia competitiva nello scontro diretto, perso solo di 1 punto).
Il Galles inizia col coltello tra i denti; non vuole l’ultimo posto in classifica e al 9° va a
realizzare col drive. L’Italia risponde al 19° con una splendida meta di Stefan, lesta a
raccogliere un astuto offload di Veronese. Le nostre avversarie non ci stanno e, dopo una
punizione precisa di Sillari, si riportano avanti ancora grazie al drive. Si conclude il primo
tempo.
La seconda frazione di gioco inizia con un grande equilibrio, spezzato dal calcio di
punizione in mezzo ai pali di Sillari. Al 51° l’Italia inizia ad alzare la voce. Meta di
Granzotto all’angolino, proprio sulla bandierina; Sillari trasforma da posizione difficilissima.
Al 58° è Turani a schiacciare. Al 62° grandissimo 50/22 di Ostuni Minuzzi. Dalla touche
conseguente è sempre lei a segnare. Partita finita e arricchita dalle mete ancora di
Granzotto e di Muzzo. Risultato finale: 44-12. Che dire di quest’Italia femminile? Giù il
cappello davanti ad una squadra che ci regala sempre emozioni nonostante l’enorme
differenza di profondità della rosa e del movimento in confronto ai colossi di questo sport.
Non dimentichiamo che l’Italia femminile di rugby è stata capace di regalarci la
qualificazione ai quarti mondiali (mai riuscita alla formazione maschile) e di piazzarsi
seconda nel 6 Nazioni 2019. Quest’anno ci classifichiamo quarte ma il torneo è stato nel
complesso sicuramente positivo. Unica pecca la grave e incomprensibile disfatta casalinga
contro la non trascendentale Irlanda. Per il resto le ragazze meritano un grande plauso.
Gli altri risultati di giornata: Scozia-Irlanda 26-19; Inghilterra-Francia 43-42.

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