Catania- La paura di relazionarsi con gli altri, di non sentirsi all’altezza avendo terrore del confronto fino al punto di apparire quello che non si è per dare alla società l’immagine che ci costringe ad essere. Temi esistenziali su cui ruota l’avvincente ed innovativo atto unico “L’equilibrista” scritto e diretto da Francesca Nastasi con la supervisione artistica di Giuseppe Bisicchia per il cartellone Giovani Sguardi della Compagnia Buio in Sala, dedicato alla nuova drammaturgia.
Sul palco di Teatro Bis, diventato magicamente un bar con tanto di luci fluorescenti, tre giovani Bocca Larga, Polpa di Granchio e Grugno interpretati con grande forza ed impatto emotivo da Paola Giuffrida, Paolo Zagame e Lara Torrisi, urlano, litigano, amano e mettono a nudo la loro anima raccontando il loro dolore, ognuno a modo suo. Chi attraverso il sesso, chi attraverso l’esasperata necessità di avere tutto sotto controllo o chi semplicemente pur di non sbagliare non dice mai la propria e preferisce subire vessazioni mantenendo un equilibrio che in realtà non esiste e si sgretola appena i dialoghi tra i tre protagonisti diventano più intimi e diretti.
Come in Aspettando Godot tra estremi opposti e varie crisi dell’anima, che superano i limiti conosciuti dai tre ragazzi in scena la pièce denuda non solo l’anima dei personaggi ma anche quella del pubblico che non può non riconoscersi in alcune delle fragilità umane descritte dall’autrice.
Il timido Polpa di Granchio che, improvvisamente grazie all’arrivo di uno strano oggetto sulla scena capace di distruggere il precario equilibrio permettendo come quasi per magia di poter ritrovare quella forza in realtà mai avuta, diventa forte e coraggioso. Bocca Larga comprende che più sa in realtà meno sa e deve convivere con questi limiti e Grugno non può più fingere di fregarsene di tutto e di tutti affogando i suoi dubbi nell’acool perché solo imparando ad affrontare le sue paure può vivere e non sopravvivere.
Uno spettacolo fresco, giovane ed immediato accolto con fragorosi applausi dall’affollata platea composta da un pubblico di ragazzi che hanno rivisto nella messa in scena parte del nostro quotidiano costituito da un senso generale di precarietà e incertezza collocato in uno spazio non spazio dove anche le relazioni sono sempre più liquefatte e tendono a disgregarsi e ricomporsi rapidamente, senza apparire mai stabili.
Ufficio Stampa
Elisa Guccione
A Teatro Bis L’equilibrista e l’anima nuda dei tre protagonisti in cerca di certezze
