La partita che non ti aspetti. Se l’ultima in classifica, che finora non ha mai vinto, rende visita una squadra che sembra in buona salute, e che veleggia tranquillamente nelle zone medio alte della classifica, nessuno si sarebbe scandalizzato se avessimo pronosticato una vittoria facile per la squadra di casa.
E invece così oggi, tra Passalacqua Ragusa e Battipaglia, non è stato. Una Passalacqua brutta brutta (la peggiore della stagione?), ha sofferto più di quanto ci si potesse immaginare per riuscire ad avere la meglio delle campane. Non che quest’ultime abbiano fatto chissà che, se non tirare, e segnare, con regolarità, approfittando anche della scarsa vena di Spreafico e compagne, ma è bastato questo per rendere la gara equilibrata, come se i 12 punti di differenza in classifica non fossero esistiti.
Fin dalle prime battute abbiamo visto una Battipaglia concentrata, venuta a Ragusa per provare a vendere cara la pelle, e che invece, minuto dopo minuto, ha compreso che stasera avrebbe potuto puntare al colpaccio.
Dall’altra parte invece, quelle che avrebbero potuto e dovuto fare la differenza sono rimaste in ombra, a cominciare dalla Chidom, nonostante a fine gara sia stata la miglior marcatrice della propria squadra e seconda solo alla Potolicchio, per finire con la Thomas, che ha sbagliato l’impossibile nei tiri da sotto (7 su 14 nel tiro da tre e 0 su 3 in quello da 3).
Eppure le ragusane, a tratti, hanno dato l’impressione di poter finalmente dare uno scossone alla partita, 28-20 al 0:27 del primo quarto, 41-36 al 3:52 del secondo quarto, 55-46 al 6:37 del terzo quarto, ma ogni volta la luce in casa biancoverde si spegneva e la regolarità delle campane faceva la differenza.
E proprio al 6:37 del terzo quarto che la luce si è spenta in modo inaspettato e per lungo tempo. Da quel momento le ragusane hanno iniziato a balbettare e per muovere il punteggio si sono dovuti aspettare ben 4 minuti. Fortuna che anche per le battipagliesi le cose non sono andate meglio e al 2:39 il tabellone indicava 57 pari, con un parziale “solo” di 2-11. Il quarto si è comunque chiuso con le ospiti avanti di due, 59-61.
Nell’ultimo quarto sono poi state le difese a prendere il sopravvento sugli attacchi, e in cinque minuti si sono segnati solo 9 punti, tutti di Ragusa (68-61 al 4:53) ed è quello il vero momento di rottura dell’equilibrio che si era vissuto fino ad allora. Nei cinque minuti scarsi che mancavano alla sirena finale si è giocato a chi sbagliava di più, e il risultato finale (76-68) ha premiato la maggior cilindrata della Passalacqua. Ma quanta sofferenza c’è voluta per aver ragione di una volitiva e poco altro Battipaglia?
Il commento di coach Lardo a fine partita: «Ovviamente non posso essere troppo soddisfatto della prestazione che però non imputo ad una mancanza di concentrazione ma ad un po’ di stanchezza. Intanto i complimenti a Battipaglia che ha giocato una signora partita, e a Beppe Caboni che ha già messo la sua mano. Era la terza partita in sei giorni, le rotazioni non sono lunghissime e perciò oggi abbiamo pagato soprattutto questo. Ovviamente non deve succedere, perché se vogliamo alzare il livello della nostra squadra dobbiamo anche andare oltre. Tutte le ragazze conoscevano l’importanza della partita, non siamo stati reattivi come nelle altre due anche se poi alla fine sono usciti fuori i valori e anche in difesa abbiamo stretto di più. Voglio rivolgere gli auguri di buon Natale: che sia un sereno Natale per tutti i nostri tifosi che ci seguono sempre con grande affetto e a tutti coloro che amano lo sport».
Noi chiudiamo con un’altra domanda: ha senso prendersela con gli arbitri, come ha fatto stasera gran parte del pubblico ragusano, se la tua squadra nei dieci minuti della partita è stata capace di segnare solo 13 punti?
Adesso per rivedere la Passalacqua in campo bisognerà aspettare il 14 gennaio quando sul parquet ragusano arriverà la corazzata Segafredo Bologna. E in quell’occasione speriamo di vedere una Passalacqua più concentrata e determinata.