Traggo questo introduzione da una testimonianza da parte di un partecipante attivo di origine Senegalese ma residente da anni sul territorio italiano dal 2016, tenuta durante una manifestazione. Ieri nella città di Bolzano si è tenuta una manifestazione contro la proposta di apertura di un CPR in regione e la partecipazione a sfavore è stata numerica e molto attiva, ieri alle ore 15, del 14 Ottobre 2023 partendo dalla Piazza antistante la Stazione ferroviaria di Bolzano, piazza Walter per percorrere tutto il centro storico.
Ecco la voce la testimonianza:
“Buon pomeriggio a tutti e veramente grazie di cuore per la possibilità di essere qui oggi a partecipare attivamente su una tematica che sento particolarmente.
Intanto vorrei fare una breve premessa per chi magari non sappia cosa sono i CPR .
Cercherò di essere breve ma chiaro dicendo che quando si sente parlare di CPR dobbiamo pensare a delle strutture di passaggio verso il rimpatrio, dove non necessariamente sostano persone che hanno commesso dei reati. I CPR sono dei luoghi che accolgono persone che possono anche aver commesso dei reati ma non necessariamente e quindi sono in attesa che lo Stato italiano possa farli rientrare in terra d’ origine oppure persone che hanno delle irregolarità con i documenti di soggiorno e dopo un controllo da parte delle Forze dell’ ordine vengono mandati nei CPR perché ritenuti non idonei a sostare sul territorio italiano o ancor più anche persone che per mancanza di documenti hanno perso residenza e tutti gli altri requisiti di stabilità sul territorio. Questa puntualizzazione per capire che un CPR non è un centro di reclusione per criminali ma piuttosto un luogo di passaggio verso il rientro in patria.
Dopo questa parentesi che ho ritenuto prioritaria racconterò una mia testimonianza riguardo al tema che oggi stiamo trattando.
Ho avuto modo di conoscere una persona durante questi anni che ho trascorso nella città di Bolzano a cui ho rivolto il mio aiuto e che poi ho visto trasferire presso il CPR della città di Bari per poi concludere il suo percorso migratorio tornando definitivamente nella sua terra natia. L’ ho supportato come mediatore durante il decorso di preparazione alla Commissione e tutto ciò che ne concerne e ricordo che per lui è stata un’ esperienza molto difficoltosa.
La sua storia in Italia si è conclusa col rimpatrio durante il quale l’ emotività e la stabilità mentale di questo ragazzo come tanti altri del resto che vivono la medesima esperienza, è stata messa a dura prova. Le ultime notizie che ho di lui non sono buone: il suo ritorno da perdente come interpretato purtroppo da molti è stato devastante. Ci sono molte aspettative e sogni che quando arrivi con sacrifici e rischi coltivi nel cuore e portarli a diventare realtà ti fa sentire speranzoso e vincente. Il ritorno è inteso come un fallimento anche da chi è rimasto oltreche’ da chi è partito affrontando il mare in tempesta e questo può devastarti emotivamente, portarti con la mente verso vie impervie che un essere umano non sempre è capace di reggere e dominare. Una triste storia quella che ho scelto di testimoniare che non è utopia e quando la notte chiudiamo gli occhi almeno una volta ognuno di noi può averlo pensato come epilogò personale ma la speranza è la luce che ci deve portare avanti verso un domani diverso e positivo.”
Da Bolzano, a tutto il mondo.
Grazie di cuore.