La prima giornata 6 Nazioni di rugby 2025

Ci siamo. La grande festa del rugby europeo come ogni anno è ricominciata. Quest’anno ricorrono le nozze d’argento dell’Italia con il torneo, 25 anni di 6 Nazioni (ex 5 Nazioni). Ci approcciamo alla prima giornata con la bocca dolce per la bella vittoria esterna degli azzurrini Under20 contro i pari età scozzesi.

Nella prima partita del torneo “seniores” la Francia si sbarazza facilmente del Galles. Era abbastanza prevedibile, il gap tra le due squadre è davvero vertiginoso. I dragoni resistono come possono per 17 minuti, poi capitolano: 43 a 0 il passivo. Un Dupont mostruoso fa quello che vuole, regalando confetti neanche fossimo ad una ricorrenza festosa. E lo fa con una naturalezza che impressiona. Però, va detto, ha davanti un Galles completamente allo sbando. Attendiamo di valutare i bleus nei prossimi appuntamenti. La situazione del rugby gallese è del tutto emergenziale: economicamente, politicamente, tecnicamente. E temo che neanche un vecchio marpione come coach Gatland possa farci molto.

È il turno dell’Italia che subisce nel 1° tempo una Scozia dal gioco straripante, specie negli spazi aperti. Gli azzurri non riescono ad entrare nei 22 metri avversari neanche una volta (!). Eppure, incredibilmente, restano attaccati nel punteggio sfruttando 3 piazzati per niente facili di Tommaso Allan. È proprio questo l’unico (ma non trascurabile) aspetto positivo della prima frazione: il cinismo. Parola a noi, rugbisticamente parlando, abbastanza sconosciuta. Abbiamo realizzato il 100% delle occasioni avute; non credo, vado a memoria, che sia mai capitato nel recente passato. È un aspetto importante perché se resti in scia le partite possono sempre cambiare. Nel 2° tempo infatti Nacho Brex intercetta un passaggio di Finn Russell (oggi impalpabile) e va in meta per il 19 pari, punteggio che appare incredibile a giudicare da quanto visto nel 1° tempo. Eppure è così e l’inerzia della partita si sposta a favore degli azzurri che però subiscono sul più bello due mete sanguinose di Jones. Finale volenteroso alla ricerca per lo meno del punto di bonus difensivo ma finisce 31 a 19.

Irlanda – Inghilterra è il match clou di giornata e non delude le attese. L’Irlanda ha da gestire il dopo Sexton. Non è semplice, eppure questo passaggio non le ha impedito finora di restare al 2° posto del ranking mondiale. L’Inghilterra, dal canto suo, vuole tornare ai fasti di un tempo e a inizio partita lo dimostra ampiamente, prendendo le redini del gioco e costringendo gli avversari nella loro metà campo. Chiude in vantaggio all’intervallo sul 5 a 10 grazie ad una meta di Murley che raccoglie un grubber di Slade ed alla punizione trasformata da Marcus Smith. Per l’Irlanda è Gibson-Park a segnare, lanciato da uno strepitoso James Lowe. Il quale, dopo un paio di vistosi errori al piede non da lui, sale letteralmente in cattedra facendo magie a ripetizione e risultando determinante (anche se il “player of the match” verrà assegnato a Gibson-Park) propiziando con le sue finte ubriacanti anche la terza (Beirne) e quarta meta (Sheehan). Nel mezzo il bellissimo gesto di Bundee Aki, che elude due, tre placcaggi ruotando su se stesso e schiacciando la palla oltre la linea. Nel finale Curry e Freeman consentono all’Inghilterra di conquistare il bonus difensivo. Finisce 27-22.  

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *